COME SMALTIRLI RESPONSABILMENTE

Uno studio commissionato a CRF sulle emissioni gassose inquinanti di un impianto di combustione di pneumatici usati, ha prodotto un inatteso risultato analitico: i test effettuati al camino del forno rotante a fiamma diretta impiegato per la termo-distruzione degli pneumatici non ha evidenziato le attese concentrazioni di incombusti di elevata pericolosità, per presenza soprattutto di idrocarburi policiclici aromatici (IPA).

Al contrario, questi composti sono risultati virtualmente totalmente rimossi dalle ceneri prodotte dall’elevata carica inorganica degli pneumatici – in gran parte, ossido di zinco (ZnO).

Una possibile spiegazione a tale fenomeno è da attribuirsi al contatto tra i fumi di combustione e le polveri finissime di ZnO liberato nel processo, che ha prodotto un efficace scrubbing degli inquinanti. Partendo da tali evidenze sperimentali, insieme ad ENEA, si addivenne alla formulazione di un processo innovativo di depurazione di inquinanti aerodispersi che evitava il ricorso al tradizionale lavaggio con acqua , ch’è  non privo di difficoltà, dovute principalmente alla necessità di depurare  le acque di lavaggio per poterle smaltire a norma di legge.

Il processo ha prodotto un brevetto europeo che oggi è di libera fruizione per chi fosse interessato alla sua implementazione e applicazione integrativa per la minimizzazione delle emissioni inquinanti per filtrazione (cicloni, maniche elettrofiltri) mediante aggiunta di opportune polveri rigenerabili  (principalmente per calcinazione) come la calce idrata ad elevata adsorbenza.

Il processo, è stato sperimentato con successo per l’abbattimento spinto dei catrami nel gas povero di gassificazione di biomasse, ma è atteso che possa rendere economicamente fattibile anche la termo-distruzione di fumane odorose(come ad esempio quelle delle torrefazioni) che rappresentano oggi un processo di insostenibile costo energetico.

Oggi le persone trascorrono quasi l’80% del proprio tempo in ambienti chiusi, con conseguente aumento dell’esposizione ad agenti potenzialmente nocivi, come batteri e virus, pollini e prodotti chimici. L’inquinamento dell’aria degli ambienti indoor è considerato da tempo un importante problema di sanità pubblica, con grandi implicazioni sociali ed economiche.

Soprattutto nelle recenti fasi di emergenza da Covid-19 nelle quali gli ambienti confinati in generale e la casa in particolare sono emersi nella centralità della loro rilevanza nella vita di tutti noi, per la necessità di tributare attenzione alla qualità dell’aria indoor.

Osservando l’efficace lavaggio dell’aria inquinata per effetto della pioggia, CRF ha ideato un sistema per il controllo dell’inquinamento indoor che può essere ricondotto a questo effetto del contatto aria-acqua. Ancorché l’acqua possa essere vettore di rimozione specifica per affinità chimica di inquinanti idrosolubili e per contatto con il particolato aerodisperso questa può essere efficace anche per gas/vapori organici lipofili. Tanto più quanto si possa incrementare l’azione di massa del mezzo lavante rispetto all’aeriforme da trattare.

Realizzare un effetto pioggia all’interno di un ambiente confinato con acqua a perdere è ovviamente improponibile e dunque ci si è posti il problema di realizzare un lavaggio esteso dell’aria di un’ambiente realizzando numerosi passaggi di essa in un reattore di contatto dell’aria ambiente con acqua continuamente ricircolata dopo adeguata depurazione.

Per coniugare l’effetto depurante con le necessità anche estetiche di un impianto proponibile in un ambiente domestico abbiamo realizzato e sperimentato dei prototipi basati sull’evoluzione tecnologica di acquari vegetali e fotobioreattori per alghe microscopiche.

Le alghe in questi ultimi e la più complessa comunità biotica che s’instaura nei primi hanno dimostrato una efficace rimozione degli inquinanti aerodispersi che abbiamo richiamato.

Si tratta di processi e impianti che a nostro avviso meritano di essere implementati rispetto ai risultati che siamo riusciti a ottenere sin qui con le nostre risorse attivando liberamente ulteriori attività di ricerca e di sperimentazione.

RISULTATI ATTESI

La linea di ricerca proposta, corredata dai positivi risultati di una ricerca sperimentale condotta da CRF, è libera da vincoli e CRF la offre – nell’ambito del suo FREE OPEN RESEARCH PROGRAM – a chi fosse interessato a raccogliere il testimone e svilupparne liberamente le declinazioni operative che ritiene opportune.